Ad Altomonte non ci si arriva velocemente, la strada non lo permette, la bellezza del paesaggio rallenta il viaggio e a volte ci si deve accostare ai bordi della carreggiata per scattare qualche foto o semplicemente per ammirare.
Non per niente Altomonte è una “Città Slow”. Qui la lentezza è una costante.
Abbiamo visitato il paese in una calda giornata di agosto. Le strade erano deserte, quasi tutti gli abitanti preferivano ripararsi nei bar, o nelle case. A piedi, sfruttando i tratti d’ombra disegnati dai palazzi del centro storico siamo saliti fino alla chiesa della Consolazione, una breve sosta in piazza per ammirare il panorama e poi visita al museo Civico.
ARTE AD ALTOMONTE
Il museo Civico è ben curato, vale la pena visitarlo. In una giornata luciferina di inizio agosto 2017, abbiamo apprezzato le opere d’arte in un clima reso ancor più confortevole dall’aria condizionata. All’interno del museo arte, fede e storia si fondono, non abbiamo chiesto a nessuno, ma credo che quasi tutti i quadri provengano da chiese calabresi.
CASTELLO AD ALTOMONTE
Come al solito, non mi sono documentata prima di visitare Altomonte dando per scontato che non poteva sfuggirmi nulla, ma mi sbagliavo.
In seguito ho scoperto che esiste un castello di origine normanna e un anfiteatro ma, purtroppo non li abbiamo visti. Inconvenienti che capitano quando si va in vacanza impreparati e le indicazioni sul posto sono scarse o inadeguate, in questo caso dobbiamo prendercela solo con noi stessi perché ad Altomonte le indicazioni ci sono.
ANTICO VINO BALBIA
Lungo il percorso abbiamo notato un paio di cantine, una addirittura a due passi dalla cattedrale, questa vicinanza è per me insolita perché in Polonia una delle due sarebbe di troppo, ma, evidentemente in Calabria tutto è possibile e, se devo essere sincera, a me piace questa armonia.
A quell’ora del giorno la cantina era ancora chiusa, meglio così perché non avevo voglia di bere un bicchiere di vino.
Comunque, da queste parti il vino è nella mia lista dei prodotti da assaggiare, gli storici sostengono che qui si produceva ancor prima della nascita di Roma.
Altomonte nell’ora della siesta è un paese fantasma, siamo soli, intorno a noi non ci sono nemmeno i gatti, troppo caldo anche per loro. Per il ritorno decidiamo di non prendere l’autostrada, deviamo per una strada provinciale direzione Morano Calabro. Senza segnali stradali, andiamo dove ci porta la sorte, circondati da paesaggi selvaggi, un’esperienza non tanto turistica ma da viaggiatori vagabondi come piace a noi.
