Chissà perché mia moglie mi racconta le cose interessanti a letto quando sto per addormentarmi.
“Senti, mi hanno invitata a partecipare a un Blog Tour in Sila, che dici ci vado?”
In Sila, ma sei sicura?
“Si, posso portare un accompagnatore, vieni con me?”
Assolutamente no, mi sentirei a disagio.
“Devo dare una risposta entro sabato, ma non so chi portare.”
Digli che parteciperai.
Adesso dormi, vedrai che troveremo qualcuno.
Per mia sfortuna non abbiamo trovato nessuno.
Partiamo da casa verso le cinque del pomeriggio del 29 giugno, un breve salto a Decathlon per comprare le scarpe da Trekking e gli occhiali da sole e via verso la Sila piccola, destinazione Granaro Parco Hotel.

Due tizi discutono davanti all’ingresso dell’albergo, a prima vista non sembrano Blogger, forse sono instagrammer, poi uno dei due comincia a svapare e una nuvola di vapore nasconde improvvisamente le loro facce.
Scendiamo dalla macchina, il mio disagio aumenta. Non sopporto il perbenismo di questi incontri.
Nel salone dell’albergo ci sono una decina di persone, quasi tutte hanno lo sguardo abbassato sullo smartphone, lo alzano solo per salutarci, meglio così.

Un ragazzo ci chiede se va bene anticipare la cena alle 20.30, mia moglie gli dice che sono vegetariano, non noto nessun cenno di fastidio sul suo volto, è la prima volta che mi capita.
Mi piacerebbe rimanere in camera ma dobbiamo scendere per la cena. Si, dobbiamo.
A tavola siamo seduti in cerchio, ogni volta che arriva un piatto blogger e instagrammer prima scattano le foto, poi lo osservano e finalmente assaggiano il cibo.
Comincio a pensare che sono tutti matti, credo che mi divertirò con loro.
Del resto, ci sono abituato, è vero che a casa nostra mia moglie prepara ottimi piatti vegetariani, ma prima che io passa assaggiarli li deve fotografare per Instagram e Facebook.
Al rientro in camera provo a ricordare i nomi dei miei compagni di tavola, a parte quello di mia moglie non me ne viene in mente nessun altro.

Granaro Village - Sila

Dedichiamo una parte della mattinata del secondo giorno al Mabos, il museo d’arte del bosco della Sila.
Il Mabos ospita una trentina di sculture in legno realizzate da alcuni allievi provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e da workshop di Artisti internazionali.
Salendo verso il bosco si intravedono i murales sulle facciate dei bungalow e delle case.

Museo MABOS - Sila Piccola

 

Uno scoiattolo nero calabrese, incurante della nostra presenza, salta da un ramo all’altro di un ciliegio in cerca di cibo, visto il colore dorsale del suo mantello di questi tempi farebbe bene a essere più prudente.

Granaro Village - Sila
Come riportato sul programma adesso “ci aspetta il favoloso Parco Avventura Alberolandia. Faremo un bel percorso, ci arrampicheremo tra i bellissimi e imponenti pini larici, ovviamente guidati da un esperto e il tutto avverrà in piena sicurezza.”
La follia è un misto di intelligenza e incoscienza fanciullesca, la disinvoltura con la quale i partecipanti a questo Blog Tour hanno affrontato gli ostacoli del percorso dimostra che possiedono entrambi i requisiti.

Alberolandia - Sila

Il tempo di mangiare un ottimo pranzo e siamo già in strada. Si va alla cascata del “Monardo” sul fiume Melito, seguendo il “Percorso del brigante Murano”. Sia all’andata che al ritorno preferisco stare in coda al gruppo. Ogni volta che qualcuno si stacca per scattare una foto o per riposarsi ne approfittiamo per parlare.
Siamo tutti stanchi ma nessuno si lamenta.

Sila - Cascata Musrano

La mattina del terzo giorno facciamo una breve sosta al Lago del Passante prima di visitare il Parco Nazionale della Sila, la bellezza di questi posti è indescrivibile. Ci godiamo questi splendidi paesaggi in un confortante silenzio rotto di tanto in tanto dal suono dei campanacci delle mucche.

Lago Passante - Sila

Lago Passante - Sila

Molti turisti non conoscono la Sila, altri non sanno come arrivarci, forse bisognerebbe rivedere i metodi di promozione del territorio calabrese, la solita tappa tirrenica del Giro d’Italia non basta più, servono nuove strategie.
Prima del pranzo rimane il tempo per un giro al mercatino domenicale sul piazzale antistante l’ingresso dell’albergo.

Al “Granaro Parco Hotel” abbiamo riscoperto la vecchia cucina calabrese fatta di piatti semplici a base di prodotti a km 0, dell’azienda agricola, prelibatezze che resteranno a lungo nelle nostre memorie, se fra qualche anno mi chiederanno della Sila una delle prime cose che mi verrà in mente sarà il cibo.

Siamo ai saluti, il Tour finisce qui. Sono venuto convito di starmene in disparte (asocial) invece, tra un # (hashtag) e un selfie ho conosciuto persone in gamba, capaci di divertirsi e di far divertire gli altri.

In questi tre giorni non ho sentito nessuno parlare di politica, di soldi o dei mondiali di calcio.

Forse è proprio vero che una vacanza la si può fare in solitudine e ci si diverte lo stesso ma, è necessaria la compagnia di un folle per renderla indimenticabile.

Sila Parco