ANTONIMINA – UN PICCOLO BORGO DOVE HO SCOPERTO IL VERO ASPROMONTE
ANTONIMINA – UN PICCOLO BORGO DOVE HO SCOPERTO IL VERO ASPROMONTE

ANTONIMINA – UN PICCOLO BORGO DOVE HO SCOPERTO IL VERO ASPROMONTE

La mia avventura in Aspromonte sarebbe dovuta cominciare da uno dei borghi turistici più conosciuti: Pentadattilo, Bova o Gerace. Invece, è andata in maniera diversa e credo che non avrei mai vissuto l’esperienza che sto per raccontarvi se non avessi avuto l’opportunità di partecipare al Blog Tour organizzato dalla blogger Luigina La Rizza insieme ai ragazzi dell’Associazione “Boschetto Fiorito”

Loro mi hanno fatto scoprire la vera anima dell’Aspromonte, quella che consiglio ai turisti che vorranno visitare quei luoghi e conoscere gli usi e i costumi  della gente che ci vive.

CONOSCERE L’ASPROMONTE ATTRAVERSO LA NATURA, I SAPORI E LE TRADIZIONI

Immagina di abitare in un piccolo borgo medievale, in una casa arredata in modo semplice in linea con il luogo, le tende di tessuto di ginestra, lo stesso materiale del tappeto sul quale poggi i piedi al mattino appena svegliata dal canto di un gallo. Se decidi di fermarti ad Antonimina, dormirai in una vera casa calabrese, il tuo vicino non è un turista ma un antoniminese che non conosci e se ti vede ti saluta con un sorriso.

In giro per il paese capita di sentire gli odori della cucina casalinga e se ti viene fame puoi gustare i piatti tipici al ristorante “Do’ Priuri”, a base di carne, vegetariani o preparati apposta per i celiaci. Ottimo, non tutti i ristoranti italiani riescono a mantenere le antiche usanze culinarie adeguandosi alle esigenze dei clienti.

Al ristorante Do’ Priuri ho mangiato la pasta con melanzana mbuttunata, un tipico piatto antoniminese, mi hanno raccontato la storia della lira calabrese e della zampogna e dopo cena ho ballato pure la tarantella e poco importa se non sono una calabrese DOP.

TREKKING SUL MONTE TRE PIZZI NEL PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE

Un sabato per me indimenticabile. Appena mi sveglio guardo dalla finestra. Il monte Tre Pizzi mi saluta, ma non posso sapere che quella vetta di lì a poco conquisterà il mio cuore.

Al trekking sul Monte Tre Pizzi bisogna dedicare una intera giornata. L’itinerario è duro, un sentiero selvaggio ma ben pulito, 12 km circa di fatica ma ne vale la pena. Non tutte le montagne offrono l’opportunità di ammirare contemporaneamente una vallata con due fiumare e l’orizzonte che si aggroviglia tra il cielo e Mar Ionio.

Dalla vetta si può osservare quasi tutta la Costa dei Gelsomini, una parte della locride e Gerace. Per questo panorama sono quasi pronta a tradire Monte Cocuzzo, il mio paesaggio preferito.

 Si sale con calma, ci fermiamo di tanto in tanto per riposarci, parliamo di flora e fauna e nel frattempo scattiamo qualche foto.

Aumenta la stanchezza e con essa anche la fame. Consumiamo il nostro pranzo fatto di polpette, formaggi e salumi, tutti prodotti ad Antonimina. Credimi, a quelle altitudini il sapore del cibo calabrese è ancora più buono e più intenso.

Al ritorno, come premio per aver completato il percorso nascondendo la fatica con dignità, siamo andati a bere una birra artigianale calabrese in un bar del paese. Sì, non fatevi ingannare da quelli che vi dicono che i calabresi non producono la birra.

PER CHI È IDEALE ANTONIMINA

Antonimina è un paesino rurale e autentico dove sembra quasi che il tempo si sia fermato, le generazioni si intrecciano tra di loro senza scontrarsi perché a quanto pare l’amore per la propria terra le unisce. Gli anziani sono i maestri, i giovani imparano da loro con passione gli antichi mestieri per mantenere in vita la tradizione e farli diventare punto di attrazione del paese.

A proposito di antichi mestieri, ad Antonimina si può imparare a tessere la ginestra, i ragazzi dell’Associazione “Boschetto Fiorito” sono pronti a farti vivere un’autentica esperienza rurale con la gente d’Aspromonte.

 Antonimina è un luogo ideale per vivere il turismo esperienziale e sostenibile, però non lo consiglio a tutti. I turisti che amano le spiagge, l’ombrellone e la sedia a sdraio è meglio che stiano in riva al mare.

CANOLO E MONTE MUTOLO (“LE DOLOMITI DEL SUD”)   

Domenica mattina, ultimo giorno del blog tour andiamo a visitare Canolo, prima però facciamo una sosta ai piedi del Monte Mutolo conosciuto anche come le “Dolomiti del sud” per via della somiglianza con i monti delle Alpi orientali. Il mio sguardo va verso la vallata, si vedono Agnana Calabra, Gerace, Locri, il Mar Ionio e il Monte Tre Pizzi, un altro panorama suggestivo. 

A Canolo, al Panificio” Pane Amore e Fantasia” abbiamo assaggiato la pizza di Jermano (farina di segale) con funghi e salsiccia.

Il blog tour si chiude presso l’Azienda Agricola Sapori Antichi d’Aspromonte con un pranzo a base di prodotti locali: antipasti, formaggi e salumi.

Non saprei dirti quanti stereotipi ho sentito sull’Aspromonte prima di visitarlo ma, durante la mia permanenza nessuno è stato confermato.  Il vero Aspromonte è proprio questo: autentico e accogliente, abitato da persone semplici.

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