Dal sogno alla realizzazione di ciò che si desidera la strada è molto lunga, ma quando una donna decide di mettere al primo posto la passione e la determinazione tutto può succedere.
Oggi non ti parlerò di luoghi da visitare in Calabria, ma del talento di una giovane donna calabrese. Samuela Guido, questo è il suo nome, è campionessa regionale di ginnastica ritmica e suona l’oboe nella banda musicale “Francesco Curcio” di Amantea. Credimi, lei è una rarità. È uno dei tanti esempi di donne che non si arrendono davanti al primo ostacolo.
La società deve conoscere queste storie.
Così ho deciso di dedicare uno spazio sul mio blog a tutte quelle donne che come Samuela non si fermano soltanto ai sogni ma lottano per realizzarli.
1. Ciao Samuela. Tu sei una ballerina e suoni anche l’oboe, cosa viene prima per te la danza o la musica?
Ciao. Allora, io ho iniziato ginnastica ritmica a 5 anni, quindi credo proprio la ginnastica.
2. Di preciso pratichi ginnastica ritmica dove gareggi da sola e suoni l’oboe in una banda musicale, riesci a esprime le tue capacità sia individualmente che in equipe. Raccontami, che cosa hanno in comune queste due attività?
Quello che mi piace e che accomuna queste due passioni è il fatto che sia con una che con l’altra posso esprimere quello che provo: nella ginnastica con i movimenti, l’espressione facciale, nella musica con le note.
3. Gran parte della tua vita ruota intorno alla musica. Il tuo tempo lo passi prevalentemente a suonare e a ballare, vorrei sapere che cos’è per te la musica e che cosa senti quando balli e quando suoni?
Beh, sia la musica che il ballo sono come una “via di fuga”. È come se scappassi dalla realtà e mi rifugiassi in questo mondo tutto mio in cui non penso ad altro che suonare o ballare e intorno a me svanisce tutto.
4. Spesso noi spettatori ammiriamo lo spettacolo senza pensare al tempo vi occorre per ottenere il risultato finale. Mi rendo conto che per praticare bene le due attività bisogna dedicarci tempo ed energia. Come gestisci il tempo per raggiungere determinati obiettivi. Forse adesso va meglio, ma, immagino che quando andavi a scuola non era così.
Ti posso dire che è difficile gestire il tempo, se fosse per me non basterebbero 24h, ma non è impossibile. Qualche anno fa andavo a scuola di mattina, poi correvo subito in palestra mangiando un panino in macchina, dopodiché si passava alle lezioni in conservatorio e infine alle prove in banda. Tu chiederai: e lo studio? Beh, la notte o la mattina stessa in pullman. È semplicemente questione di organizzazione; sento ragazzi dire di aver abbandonato le proprie passioni per il troppo studio o per i troppi impegni, ma io dico che se vuoi, puoi.
5. Dimmi la verità. Non ti è mai venuta la voglia di mollare tutto? Come si superano le crisi e che cosa ti fa andare avanti?
Si, tantissime volte. Le crisi si superano facendosi forza. Ti fa andare avanti la voglia di migliorare, l’amore per queste passioni. Io, ad esempio, penso a tutto il percorso che ho fatto, tutti i sacrifici, tutto l’impegno e penso: “ma ne vale davvero la pena mollare tutto per un maneggio di attrezzi che non esce o un passaggio di musica che non riesci a fare? No, rimboccati le maniche e studia quel maneggio, studia quel passaggio con lo strumento e vai avanti, non mollare adesso, credi in te”.
6. Lo so che in genere gli sportivi seguono una certa dieta, ma, io faccio sempre questa domanda ai calabresi perché spesso scopro piatti tipici che non conosco, qual è il tuo piatto calabrese preferito?
Ah, il cibo. Io penso che il mio piatto calabrese preferito siano le polpette di melanzane e poi, anche se non è proprio un piatto, la soppressata, ne mangerei in quantità industriali.
7. Tu pratichi danza a livello agonistico, secondo te come mai in Calabria i giovani talenti dello sport non riescono a emergere a livello nazionale, mancano le strutture, i soldi o è un problema di mentalità e di organizzazione?
Guarda, le strutture non aiutano, ma nemmeno i sindaci o chi di competenza. Ad esempio, io mi alleno in una palestra con un soffitto di 6m, ma per il mio sport è basso. La mia allenatrice sta lottando da mesi con l’amministrazione per un palazzetto in cui poterci allenare e solo qualche settimana fa l’ha ottenuto ma solo per 2-3 giorni alla settimana. Dovrebbero aiutarci un po’ di più, dare un po’ di possibilità a questi sport chiamati “minori” e non pensare e far emergere solo la squadra di calcio.
8. Che cosa ti hanno insegnato la danza e la musica, ci sono competenze che hai sviluppato con lo studio che ti sono servite o ti aiutano nella vita quotidiana? Quali vantaggi porta la danza?
Si, mi hanno aiutata tantissimo. Io sono una timidona di prima categoria e come dicevo prima, visto che a parole non sono tanto brava, mi aiutano ad esprimere quello che sento, quello che voglio comunicare. Mi hanno aiutata a socializzare e a sentirmi più sicura, ad avere più autostima in me. Sicuramente ci sono tanti vantaggi che mi hanno dato sia la ginnastica che la musica. La ginnastica fa stare bene me e il mio corpo, mi aiuta ad avere una postura corretta, a lavorare per un obiettivo e stare si, chiusa in una palestra, ma meglio che stare giornate in mezzo alla strada. La musica invece non è solo musica. La musica è matematica, scienza, storia, educazione fisica, sviluppa l’intuito.
9. Ok, balli già da tanti anni. Raccontami i tuoi successi, le tue soddisfazioni e i tuoi sacrifici.
I successi sono tanti, anche a livello personale, ma vengono dopo per me. Vengono dopo il sudore, il dolore, le lacrime, le arrabbiature, le liti, i richiami da parte delle allenatrici.
10. Secondo te per ottenere questi risultati ci vuole talento o duro lavoro? Uno che dice io non so ballare può diventare un bravo ballerino?
Il talento o ce l’hai o no non fa differenza. Certo, può aiutarti, puoi essere bravo quanto vuoi, ma se non ci metti impegno e forza di volontà non fai nulla. Io penso che tutti possano ballare, la danza è per tutti e non si smette davvero mai di imparare.
11. Che consigli daresti alle mamme delle bambine che vogliono danzare ma temono che sia troppo impegnativo e alle ragazzine invece?
Io dico che può essere impegnativo, ma le soddisfazioni non finiscono mai. C’era una frase che ho letto e la vorrei riportare qui. Diceva che i genitori mandano le proprie figlie a ginnastica per imparare un po’ di disciplina, per imparare a stare con gli altri, per imparare a crearsi degli obiettivi per poi raggiungerli, per imparare a gestire le delusioni e non abbattersi ma lavorare ancora di più. Alle ragazzine invece dico: se avete un sogno fate tutto il possibile perché si avveri, non abbattetevi, mai! Lavorate duramente e onestamente, non mollate alla prima difficoltà, alla prima delusione, perché il lavoro ripaga, sempre. Continuate a sognare e credere in voi stesse.